Studio Legale

BRENELLI RIBOLDI TROGLIA

La nostra storia

 

Il fondatore dello Studio alla fine degli anni’80 ha svolto, accanto alla difesa ordinaria sui temi del diritto penale classico, anche l’assistenza di imputati coinvolti  nel grande “processo allo stregone della psicanalisi”, in cui le fattispecie dell’estorsione e della truffa furono applicate all’attività psicanalitica, con grande ridimensionamento, all’esito del processo, dell’accusa.

Grande clamore, anche internazionale, aveva suscitato il sequestro di persona del figlio del Presidente della Camera di Commercio di una città lombarda, accusato addirittura di simulazione di reato e poi difeso dall’Avv. Brenelli. Il processo si è poi concluso con la condanna del sequestratore che, all’esito della vicenda, aveva confessato la propria responsabilità.

L’accusa di sequestro di persona era stata rivolta anche ad un noto imprenditore, che aveva impedito il disturbo di manifestanti, i quali avevano svolto un’incursione durante un evento pubblico. Ciò, con piena assoluzione.

In tali anni si sono svolti vari processi anche in tema di diritto penale bancario, che hanno costituito esperienza rilevante per i professionisti dello studio.


 

Il periodo 1995-2004 non poteva che essere influenzato dal passaggio d’epoca della diversa iniziativa della magistratura milanese – che avrebbe interessato anche la storia del Paese – denominato con l’espressione giornalistica di “Tangentopoli“.

Lo Studio non si è mai occupato del fenomeno mediatico, così spesso oggetto di interviste e comunicati stampa, essendosi dedicato, invece, unicamente alla difesa dei singoli indagati ed imputati nella massima discrezione durante le indagini e nel dibattimento (processi “Ansaldo“, “Tangenti edilizie“, “Peschiera Borromeo“, “Tangenti Guardia di Finanza“…).

L’impegno ordinario ha riguardato anche grandi bancarotte (“Sasea” per 1.900 miliardi di lire di passivo, “Unipar” 1.600 miliardi di lire) e falsi in bilancio (“Gaic/La Fondiaria“, “Colavev” di Sondrio).

Ha assunto sempre più rilevanza, data la significatività del bilancio CEE dei contributi agricoli, la contestazione di cui all’art. 640 bis c.p. di truffa all’UE. Tra gli altri casi, in Valtellina, per le dimensioni, va ricordata la mancata trasformazione in bresaole di 658.519,00 kg di carne di provenienza FEOGA, venduta sul mercato libero, con assoluzione degli imputati assistiti dallo Studio – a suo tempo sottoposti a custodia cautelare e sequestro dell’azienda – fino in Cassazione, con motivazione squisitamente in diritto e riguardante la carenza dell’elemento strutturale della truffa.

Sempre in ambito agricolo, i professionisti dello Studio, che già assistevano la più importante confederazione di coltivatori diretti, si sono occupati di OGM, prodotti DOP, nonché contestazioni di truffa circa i contributi ai pascoli di alta montagna, addebiti riferiti all’utilizzo improprio di carburante agricolo, inquinamento da liquami nonché ad irregolarità circa la registrazione al SIAN/Regione Lombardia. E’ stata svolta inoltre assistenza a cooperative agricole nell’ambito della vicenda “Parmalat” con recupero integrale dei crediti, sia stragiudiziale che giudiziale.

In ambito di diritto penale bancario e dei promotori finanziari, gli esponenti dello Studio si sono occupati di difese ordinarie a Milano nonché nel caso, di rilevanza nazionale, del “Marmo nero” a Rimini ed ancora avanti il Tribunale di Trento in relazione all’accusa di vendita di prodotti finanziari ad alto rischio da parte di un importante istituto bancario.

Anche in tema di diffamazione si è svolta assistenza alle parti lese, offese nella propria reputazione, contro cronache giudiziarie spesso disinvolte nonché esponenti politici, dirigenti ed anche un critico d’arte nell’ambito della tutela della libertà di espressione.

Lo Studio ha tutelato nelle procedure depenalizzate in tema di divieto di propaganda del fumo, la più importante multinazionale di tabacco, avanti le Prefetture di tutto il territorio nazionale. Sempre con riferimento al tabacco – e in particolare di contrabbando – il Partner dello Studio ha difeso la seconda multinazionale americana avanti il Tribunale di Milano e Parma, nell’ambito di un’inchiesta di importazione ai fini di blind test.

Avanti il Tribunale di Sondrio, invece, hanno avuto luogo vari processi in materia sempre di contrabbando e doganale per importazione di gioielli nonché di reimportazione di autovetture dalla “zona franca” di Livigno, in evasione dell’IVA.

In tema di riciclaggio, contestazione talvolta elevata in modo disinvolto dalle Procure, si è svolta difesa avanti i Tribunali di Napoli, Palermo, Milano e Sondrio.

 

Nella riservata e quotidiana vicenda processuale dei singoli e delle società, che deve rimanere attività rigorosa e ragionevole nell’ambito del dibattimento, emerge sempre di più l’influenza di fattori esterni, quali l’effetto mediatico e l’interesse del pubblico, talvolta spasmodico, determinato da titoli ad effetto.

Il processo non più come verifica di responsabilità, ma occasione di reality.

In tali giudizi, la difesa dei diritti individuali e la tutela delle garanzie – cui si ispirano i professionisti dello Studio – hanno dovuto fronteggiare il semplicismo e la pressione “popolare” sulla funzione giudicante: una sfida cui devono rispondere, sempre più, i penalisti.

Nella vicenda “Abu Omar“, le grandi questioni erano costituite, tra l’altro, dal tema del segreto di Stato, del terrorismo internazionale e del diritto alla prova.

Nel caso de “Gli uomini radar di Linate” il quotidiano “tam/tam”  scandalistico ha comportato un attento impegno dello Studio durante le indagini preliminari ed un rigoroso esame di regolamenti tecnici circa il controllo delle aerovie, che hanno determinato una certo non facile assoluzione.

Il tema del ventennio “post-tangentopoli” sollecita ancora una vigilanza dei media e del pubblico: rimane del pari indubitabile che i processi non riguardano il fenomeno, ma le responsabilità dei singoli, non oggetto di pregiudizio. Proprio per questo, accanto alle decine di indagati coinvolti nella gogna giudiziaria, è avvenuto anche che lo Studio abbia tutelato la parte civile privata, esposta ad un’odiosa attività concussiva, da parte del Sindaco di una nota città ligure.

Grande scandalo l’idea che i medici di un notissimo Ospedale milanese avessero orientato visite, degenze ed interventi, in modo più gravoso per la Pubblica Amministrazione: l’esecrazione generale dei media e del pubblico non ha evitato che dopo la silenziosa difesa tecnica durante le indagini – nel procedimento e non nei comunicati stampa – determinassero lo stesso Pubblico Ministero a chiedere, per talune posizioni, tra cui la decina di assistiti dello Studio, l’archiviazione della notizia di reato.

Nel clamoroso caso dei “T-RED” di Segrate e varie altre città ( “semaforo killer”…”giallo vampiro“…”semaforo truccato”) a leggere i giornali e sentire le televisioni con le dichiarazioni del Codacons e di vari comitati, più o meno spontanei, dei cittadini, il giudizio di condanna sembrava scontato e, secondo i sondaggi, la truffa certa. Gli imputati, sottoposti a misure cautelari, e le aziende – sequestrate ed esposte al discredito generale – hanno resistito alla facile soluzione del patteggiamento e, difendendosi nel processo, hanno dimostrato al Tribunale la perfetta regolarità dei meccanismi e delle procedure, ottenendo l’assoluzione sul reato più rilevante…. residuando un sospetto circa una turbativa d’asta che, in caso di unicità di prodotto, è una contraddizione interna.

Tema scottante quanto mai è – secondo il gergo giornalistico – “Rimborsopoli“, ove l’antica questione dei politici che abusano del potere trovava anche qui facile audience e sembrava rendere impervio il giudizio. L’Avvocato non si deve stancare mai di tutelare il singolo rispetto al fenomeno, credendo fermamente nel processo. Nel caso, si è scelto il rito abbreviato e si è ottenuta l’assoluzione del Presidente di un gruppo coinvolto.

Cosa di peggio, per un pediatra, consigliare latte in polvere, in luogo di quello della madre? Ciò per ottenere ricompense dalle case produttrici  (truffa e comparaggio, secondo l’accusa della Procura di Pisa al medico assistito dallo Studio). Decine e decine di titoli su tutta la stampa nazionale  non hanno impedito che avanti il Tribunale del riesame, anche grazie alle indagini difensive con cui è stata smentita la contestazione, il medico vedesse largamente attenuata la sua posizione, e comunque ottenesse la revoca delle misure cautelari.

Sempre in tema di latte, lo Studio è stato il protagonista della rilevante indagine sulle “quote latte”, tutelando gli agricoltori diretti e la loro associazione, che avevano rispettato la normativa italiana ed europea contro chi, deliberatamente, la infrangeva. Tre gradi di giudizio, irti di complesse tematiche circa il peculato, la truffa, il sostituto d’imposta, la nozione di “denaro pubblico”… La vicenda, che ha riguardato i Tribunali del riesame, quello collegiale, la Corte di Appello e la Corte di Cassazione, ha destato vivo interesse sulle riviste specializzate e sulla stampa.

La tutela delle parti offese, costantemente seguita nei casi di colpa professionale, si è estesa ai decessi per mesotelioma pleurico e asbestosi, determinati dall’esposizione da amianto e che ha visto impegnato lo Studio sin dai primi anni’80-’90 (“caso ATM”), con i primi e più accesi dibattiti dottrinali e giurisprudenziali, fino al caso più recente del c.d. processo “Pirelli bis”.

In tema di arte, ove lo Studio ha ottenuto con successo la condanna avanti il Tribunale di Milano di insidiosi truffatori, che avevano contraffatto un’opera di Roy Lichtenstein del valore di oltre un milione di dollari, si è potuto apprendere che una firma vera può portare al falso: l’artista, aveva disconosciuto la propria paternità  sul retro del quadro, scrivendo la frase: “This painting is not mine“, naturalmente con la propria firma originale. Cancellato dal contraffattore soltanto il “not“, si è poi verificato nel processo penale attraverso l’esame ai “raggi X “, che la scritta era stata abrasa, anche se la perizia grafotecnica – naturalmente – certificava l’autenticità della firma Roy Lichtenstein.

Sempre in tema di arte – ma in realtà sui grandi temi della filosofia del diritto trattati, tra gli altri, da Giuliano Vassalli e dal maestro tedesco Radbruch, si è posta la questione della legge da applicarsi nel caso del trafugamento da parte dei nazisti di opere di Justus Sustermans e Bernardo Strozzi, site a Firenze e allora di proprietà di quelli che, secondo la normativa della Repubblica di Salò, erano considerati “nemici di guerra”, per la loro nazionalità ed appartenenza religiosa.

Contro la teoria “panpenalistica” che aveva tratto a giudizio un assessore del Comune di Milano, ritenuto responsabile anche dell’inquinamento acustico  operato da privati, lo Studio ha rivendicato l’autonomia tanto del singolo, quanto dell’amministrazione pubblica, poi riconosciuta dal Tribunale di Milano. Ciò faceva seguito ad altre difese, anche per omicidio colposo, riferite ad esponenti della burocrazia municipale.

In tema di proprietà industriale, tradizionale impegno giudiziale dello Studio avverso la contraffazione ai danni di alcune griffes di rilevanza nazionale ed internazionale, è altrettanto costante l’aggiornamento  mediante la partecipazione a convegni ed incontri, con pubblicazione di saggi ed articoli anche a livello sovranazionale.

Nello stesso ambito, il fondatore dello Studio si è occupato dei primi casi di violazione della disciplina in tema di “Made in Italy” sia sotto il profilo del fashion, così come dei prodotti DOP.

Quanto, invece, alla tutela del know how industriale, oggetto spesso di insidiosa violazione da parte di consulenti e dipendenti delle imprese innovative, che rende necessario l’uso di sofisticate indagini difensive, si è ottenuto attraverso i sequestri probatori quella prova che spesso risulta più impervia – e meno immediata – nel processo civile.

 

Nel corso del quarto decennio lo Studio ha prestato assistenza a un Istituto di credito lombardo, con quotidiana consulenza sulle tematiche più diverse, anche con il supporto di professionisti specializzati.

A fianco del diritto penale bancario – che ha visto anche la trattazione di processi per truffa in tema di obbligazioni e bond – lo Studio ha seguito in prima linea uno dei più importanti processi di diritto penale societario degli ultimi anni, in relazione alla nota vicenda British Telecom Italia.

Nel prosieguo della specializzazione in tema di diritto penale industriale è stata difesa una grande multinazionale, minacciata dal fenomeno di recente espansione dei c.d. “patent troll”, costituiti da soggetti che acquistano brevetti tecnologici marginali per poi ricattare le grandi aziende, denunciando la violazione di propri presunti diritti. La tutela in materia di diritto penale industriale – costituendo un core business dello Studio – prosegue nell’assistenza di aziende operanti nel comparto automotive, nonché in favore di società produttrici di calzature e, più in generale, accessori di moda.

In questi anni spicca anche la difesa svolta a favore di imputati internazionali in processi con contenuto mediatico e, in particolare, in relazione al c.d. fenomeno di secondary ticketingcavalcato dai media e risoltosi, in sede penale, in proscioglimenti e assoluzioni.

In tema di reati contro la Pubblica Amministrazione è continuata la difesa di deputati, consiglieri regionali ed ex ministri, in particolare per i reati di peculato, concussione e corruzione, con tutte le specificità degli ultimi anni, dovute all’introduzione e al perfezionamento dell’utilizzo del c.d. captatore informatico.

Di recente, poi, i professionisti dello Studio hanno seguito un importante processo in tema di sofisticazione alimentare, che aveva visto il coinvolgimento di oltre trecento indagati e l’utilizzo dei più ampi strumenti investigativi, tra i quali perquisizioni e sequestri, intercettazioni, accertamenti tecnici irripetibili, etc..

Lo Studio ha seguito diversi procedimenti, per importanti società operanti nel settore delle opere pubbliche, relativi a contestazioni edilizie e ha svolto la difesa, per un importante operatore del settore ambientale, nell’ambito del trattamento dei rifiuti e dei fanghi da depurazione.

Sotto il profilo del diritto penale classico, inoltre, lo Studio continua a patrocinare nei procedimenti penali aventi ad oggetto reati contro il patrimonio e la persona, assistendo società e singoli amministratori.

Da ultimo, lo Studio ha maturato una vera e propria esperienza anche in ambito di misure di prevenzione patrimoniali, depositando ricorsi giudicati ricevibili dalla Corte europea dei diritti dell’uomo contro una pratica sempre più abusata e abusiva (“la pena senza il processo”). Nella prospettiva di supporto alle aziende per la “gestione del rischio”, lo Studio ha svolto e svolge un monitoraggio attento circa le recenti prassi giurisprudenziali che tendono ad estendere sempre di più l’operatività delle misure di prevenzione (anche “collaborative”) nei confronti di operatori economici anche di grande rilevanza.

Persiste, ovviamente, la specializzazione in materia di diritto penale fallimentare (bancarotta), anche con l’assistenza delle Curatele, colpa e responsabilità medica (in particolare con l’assistenza di medici e persone offese in procedimenti per malpractice), diritto penale dell’arte (che ha visto il recupero di un’opera di Andy Wharol – che segue i già citati processi su tele di Roy Lichtenstein, Strozzi e Sustermans) e responsabilità amministrativa degli enti per gli illeciti dipendenti da reato ex D. Lgs. 231/2001 e whistleblowing, con riferimento alla quale, peraltro, lo Studio ha svolto anche attività di formazione e approfondimento in favore delle società.

Negli ultimi anni, le sempre maggiori esigenze degli operatori economici di supporto in ambito penalistico, per la valutazione dei rischi connessi all’attività ordinaria e alle operazioni straordinarie, hanno visto lo Studio impegnato in una costante attività di consulenza, attraverso la redazione di pareri, anche in coordinamento con altri professionisti, e mediante la predisposizione di modelli organizzativi, protocolli preventivi, procedure operative.

 

Studio Legale

BRENELLI RIBOLDI TROGLIA

Indirizzi

Riferimenti legali

Social

© 2024 Studio Brenelli | Partita Iva 04210260156